Domenica sera sono tornata a casa dopo aver trascorso tre emozionanti giornate al Salone del Libro di Torino.
Sono partita venerdì mattina all’alba, sonnecchiando sul treno delle 7.05, carica di aspettative che sono state ampiamente rispettate. Ho soggiornato in un hotel vicino a Porta Nuova e, tutte le mattine, andando in metro a Lingotto, vedevo le persone dirette al Salone. Era facile riconoscere gli amanti dei libri: erano quelli con gli occhi luccicanti, emozionati nonostante tutto, pronti ad affrontare una giornata immersi nella loro passione, pronti a leggere, a fotografare, a sfiorare le copertine con riverenza e timore, a parlare di libri, ad ascoltare altri parlarne con trasporto.
Ho incontrato delle ragazze fantastiche con le quali ho scoperto di condividere molto di più oltre che alla passione per la lettura, persone sensibili e gentili che sono stata fortunata a conoscere e con le quali spero di mantenere a lungo i contatti. Ho potuto stringere la mano a scrittrici e scrittori che con i loro libri mi hanno fatta riflettere, emozionare, che mi hanno fatto amare o odiare i loro personaggi a seconda delle loro azioni e dei loro comportamenti.
Ho sentito le parole vibranti di Annie Ernaux risuonare potenti come nella prosa dei suoi libri, e sono rimasta incantata dal suo viso dolce e dai suoi occhi intelligenti. Ricordo con emozione il suo sguardo mentre firmava le copie di “Memoria di ragazza” e me la figuravo davanti agli occhi, quella ragazza del ’58 che voleva solo essere ricambiata nel suo amore così grande ed illimitato. Me la vedevo lì, seduta ad imprimere il suo nome sulla sua creazione avvenuta dal dolore per quell’estate dove tutto è cambiato nella sua vita.
Ho scoperto la simpatia di Daniel Pennac e il suo amore per la lettura, la sua voglia di coinvolgere tutti in quel fantastico mondo che sono i libri, senza costrizioni ma soltanto con passione.
Inoltre ho avuto la possibilità di vagare per gli stand delle case editrici, grandi, piccole, indipendenti: ognuna di esse ha un progetto di vita, ognuna di esse va rispettata perché porta avanti la sua missione nei confronti della lettura e della valorizzazione dei libri.
Mi sento profondamente arricchita da questa esperienza (anche se il mio portafoglio è senz’altro impoverito). Oltre ad una valigia stracolma di libri e chiusa a fatica, porto a casa con me la consapevolezza che i sogni vanno inseguiti, che le passioni, quelle autentiche e reali, vanno coltivate ad ogni costo. Perché sono proprio le passioni che illuminano la nostra vita, sono loro ad accenderti e a mantenerti vivo.