“Il manifesto del libero lettore” di Alessandro Piperno

“Un grido di gioia, un’invocazione al capriccio, alla voluttà, ma anche all’indolenza e all’insubordinazione: perché leggere è un vizio, mica una virtù; diritto, intima necessità, non certo un obbligo istituzionale.”

“L’idea è semplice: per leggere romanzi e per scriverne, non c’è strumenti più prezioso della libertà.”

Sono otto gli scrittori di cui si occupa Alessandro Piperno in questo volumetto che regala un’approfondita seppure semplificata analisi delle opere che più sono state capaci di segnare la sua vita di appassionato lettore.

Il libero lettore è colui che è appassionato alla lettura senza secondi fini, legge per il piacere di leggere, senza motivazioni lavorative o pecuniari, legge perché per lui è vitale, legge per la gioia di viaggiare in altri mondi ed in altri tempi senza allontanarsi dalla propria poltrona.

Tolstoj, Flaubert, Stendhal, Austen, Dickens, Proust, Svevo e Nabokov sono i grandi otto di cui Piperno traccia un esemplare profilo in relazione alle loro opere principali e al loro modo di scrivere.

Dalle appassionate parole di Piperno si evince il suo amore per la lettura e per tutto ciò che vi ruota intorno: per lui non è soltanto questione di leggere, ma anche di concentrarsi sulle motivazioni che hanno portato lo scrittore a prendere determinate decisioni piuttosto che altre e a comprendere le motivazioni recondite che hanno spinto i personaggi a comportarsi in un certo modo. Accade quasi come se fossero i personaggi stessi a decidere la propria sorte, spingendo gli autori a scrivere di loro.

“Perché il libero lettore dovrebbe preoccuparsi di ciò che leggono gli altri? Perché non si contenta di ciò che legge lui? Per quanto mi riguarda, ho una sola certezza: finché vivrò, e finché le mie facoltà intellettive mi sosterranno, sono certo che almeno un irriducibile lettore di narrativa resisterà. Perché non dovrebbe bastarmi?”

 


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