Si guardò allo specchio e vide solo ciò che mancava. Si accarezzò la testa e sentí solo la mancanza dei suoi morbidi capelli corvini. Erano soffici e sapevano di buono. Le mancava terribilmente quell’odore di balsamo e di fiori, quel profumo familiare che aveva lasciato spazio ad un vuoto incolmabile. Anche il volto era cambiato, era più pallido ogni giorno, era sempre più bianco. Però le labbra erano ancora rosse, erano ancora carnose anche se quella dannata malattia si stava prendendo tutto. Chili, capelli, colori, giorni. Sorrise. Sapeva ancora sorridere e allora decise di mettersi a ballare. Per un paio di minuti fu come se non fosse cambiato nulla.